mercoledì 7 gennaio 2009

Dubbi su una sportiva all'italiana...

L'ultimo numero attualmente in edicola di Motociclismo mi ha fatto soffermare su un modello che personalmente non sono mai riuscito ad inquadrare come bello o brutto...parlo della Moto Guzzi V11.

Una moto che realmente rappresenta la sportività italiana rappresentata da moto grosse, granitiche, adatte alle alte velocità e poco maneggevoli sul misto stretto. Ha una linea retrò, e quindi mi piace; ha un carattere forte e deciso ed anche questo contribuisce a piacermi. Ha la colorazione, almeno la prima serie, copiata dalla sua antenata V7 ed anche questo aspetto mi può appassionare...ed allora cosa c'è che non va?

Cercando di dimenticare le varie voci di corridoio che la definiscono inaffidabile, - che la rubrica Guida all'acquisto del sopracitato Motociclismo ha confermato- qualcosa che non va c'è.
Forse la linea esageratamente "cicciona"?
Forse i cerchi che sembrano prelevati da una Suzuki qualsiasi?
Forse il parafango anteriore troppo elaborato??
Forse gli scarichi anonimi?

Boh, non so...aiutatemi a capire...sotto sotto la moto mi piace...

9 commenti:

RocketGarage Magazine ha detto...

Bastava dare dei ticchi di nero qua e la per alleggerire la linea , come il coprimotorino di avviamento o quella plastica sul telaio sotto il codino.
Gli scarchi avrebbero potuto mettere qualunque cosa , tanto si sa che fine fanno, il cassonetto a favore di roba meno legale .
In complesso la moto e grossa e la grafica non l'aiuta a snellire

RocketGarage Magazine ha detto...

vedi come ti sembra ?

http://img242.imageshack.us/img242/778/v11verdelegnanovh9.jpg

kappa ha detto...

E bravo il Rocket photoshopparo!!!
E già...solo con un paio di piccoli tocchi la moto ci guadagna moltissimo...

Anonimo ha detto...

Forse la parte ke è meno riuscita è il codino...
e certamente qualche abbinamento di colore che poteva essere migliorato,con qualche parte nera x snellire la linea,e un po meno monocromia di quel giallo cosi bello ma "difficile"...
si si solo una snellitina appena accennata...

Unknown ha detto...

La V11 era una signora moto, coerente tradizionale ma non troppo; molto meglio delle attuali controparti. È sì grossa e un po’ sgraziata, è stata realizzati in anni in cui il retaggio del design “trugno” si faceva sentire. Il suo più grosso difetto estetico è il motore, sempre riconoscibile, ma enorme e voluminoso, a cui è stata disegnata attorno una moto proporzionata, quindi grossa – tutto il contrario di quel che fece Erik Buell che fà moto piccole attorno a un motore grosso. Pessima scelta anche per i colori: il rosso rievoca la leggendaria V7 Sport Telaiorosso, ma il giallo è di una tonalità sgradevole tendente al vomito.
Ma è migliorabile. Il codino personalmente mi piace, ma anni fa ne esistevano repliche aftermarket un po’ più smilzi con luci incorporate. Io toglierei subito i fianchetti, aprono un po’ di luce a centro moto e mettono in mostra l’ammortizzatore alto come sulle Ducati Supersport. Poi specchietti e una strumentazione più compatta, magari dallo stile retrò (v. Triumph Thruxton). Lo scarico non è bello a vedersi ma è il linea con le produzioni dell’epoca, alche l‘osannatissimo Monster aveva delle marmitte abbastanza orrende. In ultimo, il motore sembra così grosso e piatto anche a causa della colorazione monocromatica chiara, un po’ di nero opaco aiuterebbe certamente a snellire il colpo d’occhio generale.

kappa ha detto...

Si, è vero, con alcune modifiche la moto migliora molto - un pò come ho fatto con la mia TSport - però in questo caso forse sono solo un pò troppe le modifiche da fare...

RocketGarage Magazine ha detto...

Dice bene Valerio per quanto riguarda il codino , infatti sulla mia ho fatto quello modifica li delle luci incassate per piazzarlo sul mio Trident , l'effetto era più che riuscito

Anonimo ha detto...

Nata male, da gente incompetente e in malafede!
Ecco i risultati.
C'erano in ballo anche altre proposte estetiche ( infinitamente migliori), ma si sa, siamo in Italia e aala fine il clientelismo.....prevale !

kappa ha detto...

Anonimo, illustrami come erano gli altri bozzetti che sono curioso!