domenica 9 agosto 2009

Qualcosa di diverso

Qualche settimana fa ho intravisto un oggetto plasticoso vecchio, malandato...dalle linee molto particolari, oggettivamente brutto, diciamolo, però il marchio Gilera impresso sullo scarico mi ha incuriosito...

Oggi ho fatto una veloce ricerca su internet....trattasi di Gilera GSA 50 datato 1982!

Ecco cosa ho trovato in rete, una intervista al suo disegnatore:

"Oggi esistono numerosi scooter di varie marche e tipologie; trent’anni fa, invece, tra i ragazzi era più diffuso il ciclomotore, mentre lo scooter per eccellenza era un solo: la Vespa. Ecco, di seguito, la storia di una sorta di “outsider”: lo scooter Gilera GSA 50, presentato nel 1982 e disegnato da Paolo Martin.

La Gilera, alla fine degli anni settanta, non navigava in buone acque, nonostante il bon successo delle moto 125 RV e RX; pertanto, decise di cimentarsi nella realizzazione di uno scooter, un settore che allora era prerogativa “esclusiva” della cugina Piaggio.

Scrive Paolo Martin: «L’ingegner Vianson, allora direttore generale, mi diede l’incarico di “inventare” qualcosa di diverso per non ostacolare il 50 Piaggio e per non agitare troppo le acque».

Il designer, dunque, cominciò a pensare ad un mezzo differente, sfruttando l’esperienza accumulata nell’ambito della carrozzeria automobilistica. La struttura, ad esempio, era uno scatolato in lamiera portante, con appendici in plastica o addirittura in gomma facilmente sostituibili o personalizzabili, dai singoli utenti o dall’azienda stessa, per un’eventuale diversificazione dei modelli futuri. Il risultato era particolarmente innovativo dal punto di vista stilistico, e creò anche una sorta di scompiglio in azienda: in quell’epoca, anche il solo cambiamento di un’interruttore per Vespa e Ape «era un evento epocale».

L’iter del progetto fu comunque piuttosto travagliato: la produzione dei lamierati venne fatta a Torino dalla ditta Maggiora, le plastiche sempre a Torino da AG. International, il motore venne invece fornito dalla MOTOVESPA spagnola, con cilindrata ridotta da 60 a 49 cc.

Le immagini raffigurano il modello in legno realizzato da Paolo Martin per la presentazione ufficiale. Il veicolo uscì nell’82, e destò grande interesse, «ma anche qualche sconcerto: non vi era ancora l’abitudine a questa nuova immagine, il motore era modesto, era difficoltoso sollevarlo sul cavalletto, e il prezzo era abbastanza elevato. Rimane comunque la soddisfazione di aver in parte anticipato l’evoluzione di questo tipo di veicolo, oramai entrato nella normale quotidianità»".

Io nel 1982 avevo 5 anni...non lo conoscevo...qualcuno di voi invece l'ha avuto?

venerdì 7 agosto 2009

Scelta di sostanza

In questo discreto lungo tempo di assenza dai blog e dopo aver venduto il Transalp (acquisto forse incauto? Boh, non lo so, intanto comunque mi ha portato all'Elefantentreffen...) ho affiancato all amia T-Sport un'altra Triumph.
Un acquisto fatto per passione verso il marchio, un acquisto fatto perchè un affare così non lo si trova mai più, un acquisto fatto perchè semplicemente avevo voglia di farlo e potevo farlo...insomma, la nuova lei si chiama Sprint Sport, l'ho trovata con 9000 km e l'ho pagata meno di una Vespa 50 o 1/5 di un T-Max se preferite.
E' una moto particolare importata in Italia in ben pochi esemplari, ma proprio pochi pochi...mai vista infatti in giro. Anche se la cercate su Google non ne trovate molte. Comunque sia si trova in una pagina del Catalogo Triumph del 1998.

Beh...proprio oggi sono arrivato a 14000 km e devo dire che ne sono totalmente soddisfatto! Ho in mano una vera Triumph, di quelle toste, pesanti (forse effettivamente un pò troppo), maschie e perfette per macinare chilometri. Aggiungiamoci pure l'estrema rarità ed io sono l'uomo più felice del mondo!

Due parole per descrivere la moto: sostanzialmente è un patchwork di due modelli: la Daytona 900 e la Sprint. Infatti manubrio, strumentazione, scarichi e colorazione nera del motore sono della più sportiva, cupolo e linea generale invece sono della Sprint. Quest'inverno la moto subirà un'altra trafosrmazione aggiungendo pezzi della Trophy (le borse laterali rigide) per avere un mezzo veramente fuori dal comune pronto per essere usato tutti i giorni dell'anno. Altro che BMW K100...