giovedì 18 settembre 2008

Suzuki Katana. La moto dei Samurai



"Il progetto iniziale della moto era, per quel periodo, molto radicale. Questo era dovuto anche la fatto che la motocicletta era stata progettata da ingegneri del settore automobilistico che avevano tenuto in considerazione oltre all'aspetto estetico anche l'ergonomia, l'aerodinamica e le difficoltà di produzione.
Esteticamente la moto si rifaceva al progetto Target del 1979, una moto da 650 cc che venne anche chiamata ED-1 (European Design 1). L'anno successivo al salone di Colonia venne presentata la ED-2 che era stata basata sulla Suzuki GS 1000. Fu questo progetto che nel 1981 entrò in produzione senza subire rilevanti modifiche.
L'aspetto estetico della Katana era molto singolare. Si basava su di un concetto modulare che doveva permettere anche l'aggiunta di un grande parabrezza e di una carenatura. La moto però piacque talmente tanto nel suo aspetto iniziale che questi due elementi non vennero mai montati. L'unica modifica introdotta fu l'inserimento di un piccolo schermo deflettore. Anche la strumentazione, con gli strumenti sovrapposti, era una novità anche se era questa scelta era dovuta alla necessità di contenere il peso e il costo della moto. Il tappo del serbatoio non era posto nel centro dello stesso ma era spostato in modo da permettere di ottenere una saldatura continua e pulita dello stesso. La stessa filosofia progettuale venne applicata a tutte le aree del mezzo ottenendo così una riduzione di peso, costo e numero dei componenti necessari."
Tratto da Wikipedia
Il Progetto Target

Il primo prototipo



Quello che invece posso dire io è che la Katana, all'epoca poco considerata e dalle vendite poco rappresentative - veniva soprannominata "Catania" dai biker dell'epoca - è un grande esempio di stile anni '80. Disegnata da Hans Muth ai tempi era amata o odiata essendo qualcosa di notevolmente diverso dalle 4 cilindri sportive in commercio.
Ora è una moto di culto, appunto per la sua linea esclusiva!

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