Basandosi sul modello Shiver della Casa di Noale, Vernile ha disegnato la Easyrider, dotata appunto di un telaio che permette di personalizzare la posizione di sella, manubrio e pedane. Il telaio è a traliccio, con tubi a sezione ellittica in alluminio con sistemi modulari di connessione. La posizione di guida è regolabile e personalizzabile attraverso sistemi ad eccentrico su pedane e reggisella posteriore. Stesso discorso per la posizione del manubrio, regolabile e personalizzabile in altezza, larghezza e inclinazione. Il freno anteriore ha il serbatoio integrato. Per il passeggero è stata pensata una sella in Technogel e pedane poggiapiedi retrattili attivabili meccanicamente mediante blocchetto chiave sottosella.
Per quanto riguarda il motore, la mappatura consente di programmare il controllo di trazione con ride-by-wire. Vi è inoltre la possibilità di personalizzare la colorazione della carenatura vano serbatoio mediante l’adozione di pellicole elettropilotate a bassa tensione. Il vano serbatoio è multiuso: la copertura intercambiabile può integrare lo spazio di carico, il casco, sistema di navigazione o airbox maggiorato, oltre a poter incrementare il maniglione di sicurezza per il passeggero. Il cupolino in plexiglass è regolabile in altezza e inclinazione, rimovibile e sostituibile con mini-parabrezza. Innovativo anche il sistema di pinza freno anteriore, che può intercambiare tre diversi tipi di pastiglie senza dover utilizzare utensili.
Ci spiega qualcosa in più Roberto Vernile: “Il progetto è stato sviluppato nel 2009 in collaborazione con Aprilia per la tesi di Disegno Industriale presso il Politecnico di Milano, e per motivi di riservatezza è stato reso pubblico solo ora. Il motore e le misure del telaio sono quelli di Aprilia Shiver, anche per il montaggio con il Twin 1200cc. Il progetto si propone la progettazione di una concept-bike variabile in funzionalità, estetica ed usabilità in base alle esigenze degli utenti. Questa soluzione è strettamente influenzata dalla “personalizzazione di massa”, che richiede componenti di cambiare la moto e renderla funzionale in base alle proprie esigenze. L’innovazione, che è un altro aspetto centrale di questo progetto, è finalizzata ad aumentare la simbiosi tra uomo e moto.”
Il processo produttivo dell’azienda non sarà influenzato da una forte segmentazione del prodotto, ma si rispetterà l’economia di scala. Il principale aspetto innovativo di questo progetto è la capacità di interazione con l’utente finale, che sarà in grado di cambiare il suo stile di guida, se necessario, con particolare attenzione allo sviluppo degli elementi di interfaccia: sella, manubrio e pedane. Il prodotto è sviluppato per rendere più facile una personalizzazione estetica e funzionale, che risulterà maggiormente in connessione con i gusti degli utenti. L’adattabilità favorisce inoltre facilità di manutenzione e l’inserimento di dispositivi di sicurezza.
Nelle intenzioni il progetto intende creare un prodotto che apra un nuovo settore di mercato tra le due ruote accogliendo un target di customer-rider dai consolidati settori di mercato tra le sportive, le naked, le touring e le custom. Il risultato e’ infatti una due ruote che si adatti a tutti questi stili di guida, interagendo quindi con l’utente e integrando diverse posizioni di esercizio per trovare sempre la condizione ottimale nelle differenti situazioni stradali. La possibilità di adattare la moto alla propria fisionomia ed al proprio stile di guida non farà altro che aumentare il piacere di usufruirne e di conseguenza anche la fedeltà nei confronti dell’azienda produttrice.”
Sicuramente qualcosa di rivoluzionario all’interno del mercato delle due ruote, un mezzo che permetterà agli appassionati di poter guidare in tutte le situazioni e sopratutto adatto alle proprie esigenze. Aspettiamo adesso una presa di posizione da parte di Aprilia che sicuramente non perderà tempo davanti ad un progetto così ambizioso!
Da Motoblog
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